Neuroscienze Oltrefrontiera Risorse | | | NEUROSCIENZE E SOCIETA' |
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M. Strenziok
e altri |
Frontoparietal regulation of media violence exposure in adolescents: a
multi-metod study |
Scan, 2011, 537, 537-5423 | | | |
Gli adolescenti sono ormai quasi
sistematicamente esposti alla visione di video e programmi TV che
ritraggono scene di violenza. Gli effetti di questa esposizione sul
cervello non sono tuttavia ancora ben chiari. Questo studio, effettuato
sia con l'impiego di tecniche di imaging sia con misurazioni delle
variazioni nella conduttanza cutanea, tende a concludere che l'eccessiva
esposizione a scene aggressive tende a spegnere la capacità di reazione
critica dei soggetti nei confronti della violenza, e, con essa, anche la
loro capacità di dominare gli istinti aggressivi. |
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| F. Koob M. Le Moal | Neurobiological mechanism for opponent motivational processes in addiction | Phil. trans. R. Soc., 2008, 363, 3113-2123 | | | |
Una ricerca sul fenomeno della dipendenza interpretato alla luce della
opponent processes theory di Salomon - il piacere si riproduce
sfruttando il dolore della sua privazione. Gli autori ricercano le forze
motrici di questa dialettica all'interno delle dinamiche neurobiologiche
che regolano l'equilibrio omeostatico del sistema. |
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| M. De Bellis e altri | Sex differences in brain maturation during chilhood and adolescence | Cerebral Cortex, 2001, 11, 552-557 | | | | E noto che lo sviluppo cognitivo ed emozionale è diverso nei maschi e nelle femmine,anche se sono poco conosciuti i correlati neurologici di tale diversificazione. Viene presentata questa ricerca, condotta con il supporto di tecniche di imaging, che tende a mettere in luce il rapporto intercorrente tra lo sviluppo temporale
e le differenziazioni nella architettura cerebrale in maschi e femmine nell'età della crescita (61 maschi e 57 femmine, bambini e adolescenti). Nel processo di crescita si nota, nei maschi, rispetto alle femmine, un maggiore decremento dei volumi della materia bianca e grigia ed un incremento dei volumi del corpo calloso. |  |
| M. McCarthy e altri | Sex differences in the brain: The not so inconvenient truth | Phil. trans. R. Soc., 2008, 363, 3113-2123 | | | | Uno studio breve ma documentato sul tema del sexual brain. Le differenze di genere si possono evidenziare anche attraverso le varianti dell'architettura cerebrale nell'uomo e nella donna. In
genere la struttura del cervello femminile si presenta più equilibrata,
a differenza del cervello maschile ove più marcata è l'asimmetria
emisferica. Queste differenze si traducono in una maggiore o minore
predisposizione a particolari tipi di patologie nervose più frequenti
nell'uno o nell'altro sesso. |  |
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D. F. Swaab | Sexual
orientation and its basis in brain structure and function | PNAS,
2008, 105 (30), 10273-10274 | | | |
Panoramica sintetica e riassuntiva
dei risultati emersi dalle ricerche sulle basi neurofisiologiche che
condizionano l'orientamento sessuale delle persone e che porta a
concludere che il cervello dell'essere umano non presenta solo una
differenziazione di genere, ma una ulteriore differenziazione
determinata dall'orientamento sessuale |
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S. Zeki
J. P. Romaya |
Neural correlates of hate |
Plos One, 2008, 3 (10), 1-8 | | | |
Uno studio, supportato dalle
neuroimmagini, alla ricerca delle "fonti dell'odio". Viene
scansionato il cervello dei soggetti testati mentre questi osservano
il ritratto di un persona odiata. Viene evidenziata un incremento di
attività in un set di moduli frontali, nello striato e nell'insula,
con particolare interessamento dell'emisfero destro. La mappa
emergente è tecnicamente definita e e ricorrente, ma non sufficiente
a definire una "sfera dell'odio" distinta dalla "sfera dell'amore"
visto che - con poca sorpresa dei filosofi - i due opposti
sentimenti condividono risorse comuni. |
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A. Bartels
S. Zeki |
The neural basis of romantic love |
Neuroreport, 2000, 11 (17), 3829 -3834 | | | |
L'attività cerebrale di 17 persone
innamorate è stata monitorata nel mentre esse contemplavano il
ritratto dell'amato/a. Per fare emergere il contrasto si sono
confrontati i dati emergenti con quelli risultanti dalla visione del
ritratto di una persona con cui esisteva sono un rapporto di
amicizia. Nel trasporto amoroso, le aree attivate/disattivate
formano una rete che non è sovrapponibile al quella corrispondente
alla maggioranza delle emozioni. Questa evidenza lascia ipotizzare
che il sentimento amoroso si fondi su un sistema ad esso
espressamente dedicato. Poiché parti di questo sistema si trovano in
uno stato di attività anche nel caso dell'opposto sentimenti di
odio, ciò porta a pensare che odio e amore si alimentino delle
stesse risorse e attingano la loro energia da fonti comuni. |
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J. R. Meloy
H. Fisher |
Some thoughts on the neurobiology of stalking |
Journal Forensic sci. 2005, 50 (6) 1-9 | | | |
Gli autori analizzano il crimine dello stalking comprendendo gli
aspetti cognitivi, le reazioni emozionali, l'attaccamento morboso, i
modelli con sui viene esercitata la violenza ecc. Il quadro
emergente può essere inteso come una degenerazione del quadro
originario neurofisiologico del "romantic love", che suggerisce
l'ipotesi dell'esistenza, nel caso dello stalker, di un disordine
dei meccanismi dopaminergici che regolano i circuiti di
gratificazione, associati anche a disturbi di tipo ossessivo e
compulsivo. |  |
| J. Polimeni J. P. Reiss | The first Joke: exploring the evolutionary origins of humour | | Human-nature.com, 2006, 4, 347-366 | | | | Le battute di spirito e e i contesti scherzosi sono momenti essenziali nel favorire il processo di socializzazione e nella distruzione degli stereotipi comportamentali e mentali. L'articolo esplora le potenziali caratteristiche adattive del fenomeno umoristico in una vasta gamma di contesti di natura antropologica, sociologica, etologica ecc. Il fattore umoristico si interseca fittamente con i processi di sviluppo del linguaggio e delle facoltà cognitive superiori. |  |
| J. Burgdorf J. Panksepp | The neurobiology of positive emotions | | Neuroscience and Biobehavioral Rev. 2006, 30, 173-187 | | | |
Rispetto alle ricerche sugli stati negativi
(paura, dolore, ansia ecc.), gli stati d'animo e le pulsioni positive hanno
ricevuto minore attenzione da parte degli studiosi.Esiste una vasta gamma di affezioni positive, ma tutte
strettamente correlata alla attivazione di moduli cerebrali subcorticali,
ancestrali, che noi abbiamo in comune con il restante mondo dei mammiferi.
In particolare viene sollecitato i sistema dopaminergico, nel suo pathway
stratale, che sembra principalmente coinvolto nella elaborazione di modelli
anticipatori (appetitivi) positivi (aspettative positive). |  |
| S. Gelstein e altri | Human tears contain a chemosignal | Science, 2011, 331, 226 | | | | Il pianto è una espressione polivalente. Nella sua edizione sonora costituisce una invocazione di soccorso, mentre sul piano psicologico contribuisce a scaricare ogni tipo di emozione in eccesso (positiva o negativa) e perciò a ristabilire l'equilibrio omeostatico del sistema. In questo articolo si ipotizza una ulteriore funzione delle lacrime: l'inibizione delle pulsioni aggressive dell'osservatore. Indagini condotte con tecniche di imaging sembrano confermare l'ipotesi che gli effluvi emessi dalle lacrime femminili sono in grado di spegnere l'eccitazione sessuale nel maschio. |  |
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J. Vetulani |
Neurochemistry of impulsiveness
and aggression |
Psychiatria Polska, 2013, XLVII, 1, 103-113 | | | |
L'aggressività è la reazione sociale più frequente nel mondo animale
e umano e gioca un ruolo essenziale per la selezione dell'individuo
più dotato. Il mutamento delle condizioni sociale nella evoluzione
della civiltà umana ha reso alcune forma di aggressività
controproducenti, anche se il meccanismo neurobiologico di
espressione della aggressività non è fondamentalmente mutato negli
ultimi stadi della evoluzione umana. I due differenti tipi di
aggressività, quella emozionale che serve principalmente come
minaccia, e quella razionale, predatoria, utile al raggiungimento di
uno scopo nel modo più efficace, hanno retroterra neurobiologici e
anatomici differenti e si inibiscono a vicenda. L'aggressività è
modulata da molteplici sistemi neurotrasmettitoriali e ormonali,
dove però il ruolo più rilevante sembra essere svolto dal
testosterone - ormone implicato nel comportamento dominatore - e
dalla serotonina, la cui carenza induce un aumento delle
impulsività. |  |
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